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TORTORICI (Sicilia - Messina) STORIA E DESCRIZIONE DELLA CITTA'

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Tortorici è una città situata in Sicilia nella zona del Parco dei Nebrodi, in provincia di Messina.

La citta' si sviluppa in prossimita' della confluenza di tre torrenti, il Bunneri, il Capiro' ed il Calagni in una vallata situata a 450 metri sul livello del mare.

Il paese basa la sua produzione economica sull'agricoltura e sull'allevamento. Si producono grano, uva, castagne, ghiande e nocciole (ricordiamo la sagra del nocciolo nel mese di agosto). Si allevano ovini, bovini, suini ed equini.

Non essendo molto chiara l'origine del nome del paese, si pensa possa derivare da Torre Tudith. Secondo la leggenda Tortorici fu fondata dalla principessa cartaginese Orice. Nei secoli si tramandò la storia che la città fu fondata da un gruppo di profughi provenienti dal nord Africa, tra il 681 e il 703, che abitarano il luogo chiamandolo Orice in memoria della località Aures da cui provenivano, e della loro regina Dihà, cioè Orice. A conferma della storicita' del paese è da sottolineare che la citta' viene citata in un documento della diocesi di Messina del secolo XII.

In passato la sua economia si basava principalmente sulla redditizia e produttiva lavorazione del rame e dello stagno, nonche' sulla fusione e produzione delle campane (per cui è nota in tutta la Sicilia), oggi il centro conta su di un molto sviluppato settore agricolo.

In epoca normanna Federico di Svevia concese il territorio di Tortorici a Guidone Pollicino. Nel periodo Angioino il feudo andò a Girardo e Bertrando de Artus ma con l'avvento degli spagnoli tornò ai Pollicino ed in seguito passò a Federico Moncada. La famiglia Moncada rimarrà proprietaria fino al 1597 quando Federico junior, l'ultimo dei Moncada, vendette la baronia alle famiglie Mastrilli e Corbera.

Nel 1630 Tortorici divenne parte del Regio Demanio ed ottenne un rappresentate nel parlamento siciliano. Due anni dopo ebbe il ruolo di capo-comarca, cioè capoluogo dei territori della vallata. Tortorici mantenne tale privilegio fino al 1812, quando la costituzione di Cadice divise la Sicilia in 23 distretti.

Negli anni 1682 e 1753 le alluvioni distrussero la città mettendo in crisi l'economia locale che si era sviluppata nei secoli XVI e XVII. Seguì un lungo periodo di ricostruzione che portò all'edificazione di nuove chiese e conventi in luoghi diversi da quelli originari.

Di notevole interesse architettonico sono la Chiesa di San Nicolò, con soffitto ligneo dipinto, la Chiesa del Santissimo Salvatore con al suo interno una copia dello Spasimo di Sicilia di Raffaello Sanzio dipinto nel 1643 da Joseph Tomasi, la che conserva al suo interno un gruppo marmoreo dell'Annunciazione del 1533 di Antonello Gagini, la Chiesa Madre costruita tra il 1753 e il 1775 con un trittico di marmo posto sulla facciata ed all'interno un organo del Settecento attribuito a Giovanni Platania di Acireale, la Chiesa di San Biagio con un arco normanno del 1270, la Chiesa di San Francesco con annesso il campanile del vecchio convento ed infine la piccola Chiesa di San Emerenziana e la Chiesa della Misericordia.

Tra i personaggi illustri originari del luogo ricordiamo lo storico della scienza Sebastiano Timpanaro (1888-1949) che fu direttore della "Domus Galileana" di Pisa e curò l'edizione critica delle opere di Galileo.

EVENTI ANNUALI MANIFESTAZIONI ESTIVE

a) Tradizionale fiaccolata di Ampedolesmo, festa dell'alloro e festa di S. Antonio Abate(gennaio); 

b) Festa patronale di S. Sebastiano (20 gennaio);

c) Fiere (ultima domenica di Giugno e 2 Novembre);

d) sagra del nocciolo (agosto).

ESTATE 2007
Tortorici - storia e descrizione della città
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