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GIARDINI NAXOS (Sicilia - Messina) - STORIA E DESCRIZIONE DELLA CITTA'

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Le Fotografie di Oggi GIARDINI NAXOS  - STORIA E DESCRIZIONE DELLA CITTA' Le Fotografie di Ieri
Le origini storiche di Giardini Naxos risalgono al 735 a.C. quando un gruppo di coloni sbarca a Capo Schisò e fonda quella che concordemente viene indicata dagli storici antichi come la prima colonia greca di Sicilia; viene chiamata Naxos come l’omonima isola del mare Egeo. Pur rimanendo una piccola città ebbe una grande importanza simbolica per il suo altare ad Apollo Archegetes che era il punto di partenza degli ambasciatori delle città greche di Sicilia diretti nella madrepatria. Schieratasi con Atene durante la guerra del Peloponneso, dopo la sconfitta della spedizione militare ateniese in Sicilia, Naxos subisce la vendetta di Siracusa che la cinge di assedio e la rade al suolo nel 403 a. C.: i cittadini sono venduti come schiavi e il territorio è donato ai Siculi. Nonostante la totale distruzione, il nome Naxos permane nel tempo e nel III secolo d. C. l’Itinerarium Antonini, elenco di località poste lungo le vie dell’Impero Romano, indicava Naxos come un luogo per il cambio di cavalli situato a 35 miglia da Messina lungo la strada consolare che conduceva a Siracusa.

In periodo bizantino la baia diviene un punto strategico di approdo per la vicina Taormina con insediamenti sparsi lungo tutto l’arco della costa. Gli arabi introducono la coltivazione degli agrumi e lasciano tracce della loro presenza in alcuni toponimi quali Schisò, che deriva da Al Qusûs (torace, busto) e Alcantara, che ha origine da Al Quantarah (il ponte); il vecchio attraversamento doveva essere un’opera così mirabile per quel tempo da dare il nome al corso d’acqua. Nella metà del '400 si diffonde nella piana di Schisò la coltivazione della canna da zucchero e il sito viene protetto con strutture militari: si amplia il vecchio castello medievale e si costruiscono un basso e tozzo torrione quadrangolare sulla punta del Capo Schisò e la Torre Vignazza in contrada Recanati.

Nel 1719 la presenza di abitanti lungo la baia era tale che per i bisogni spirituali della comunità si formava la prima parrocchia intitolata a Maria Santissima della Raccomandata. Segue un periodo di crescita demografica che porterà Giardini, il 1 gennaio 1847, all’autonomia amministrativa da Taormina. Il 18 agosto 1860 Garibaldi e le sue truppe, dopo aver concluso la spedizione in Sicilia, da Giardini s’imbarcano alla volta della Calabria per continuare la loro impresa sul continente.

Nell’800 si sviluppano nel territorio diverse iniziative economiche legate alla pesca, al ferro battuto, alla produzione di vasi e tegole, all’agricoltura e all’estrazione di essenze alcoliche dagli agrumi. Oggi sono quasi tutte scomparse per fare posto alle attività legate al turismo: Giardini Naxos, infatti, per la sua splendida posizione geografica, è diventata una fra le più belle, rinomate e frequentate località turistiche della Sicilia.

La penisola, di Capo Schiso', che come sopra citato, sorse migliaia di anni fa, ebbe origine da una colata lavica del Moio, un cratere dell'Etna. La lava, a contatto con il mare, si raffreddò velocemente, formando questa piccola penisola, dove sfocia il fiume alcantara, che nasce sui Nebrodi. Nel 734 a.C., sulla penisola di Capo Schiso', sorse Naxos, la prima colonia greca di Sicilia.

A Naxos la prima colonia greca in Sicilia fondata nel 734 a.C., da un gruppo di coloni guidati da un Ecista di nome Teocle.
Il nome della colonia viene dall'isola di Naxos dalla quale provenivano alcuni dei colonizzatori.
La posizione di Naxos era invidiabile, perchè situata in una fertile penisola raggiungibile da due porti naturali.
La città prosperò per circa 350 anni duranti i quali venne costruita una rete viaria regolare ed una poderosa cinta muraria.

Come in tutte le città greche anche qui c'è un'area sacra riteovata dagli archeologi.
Si tratta del Temenos cioè del recinto sacro entro cui si trova un tempio forse dedicato ad Afrodite.
Alla fine del V secolo a.C. la città non si volle sottomettere alla potente Siracusa, ecco perchè nel 403 a.C. fu distrutta dal tiranno Dioniso il vecchio.

Nel sedicesimo secolo, qui sorse un fortino, ricordato dalle fonti del 1800, come torre di guardia, e locanda. Non è chiara l'entità della struttura originaria, perché la torre, è inglobata, in un palazzo ottocentesco. La torre, ha forma quadrata. I blocchi degli angoli e le mensole in alto, sono in pietra lavica. Un'altra torre, si trova nell'area archeologica dell'antica Naxos.

E' una torre costiera, del 1500.
Le pareti presentano un profilo a scarpa, che la rendevano più sicura.
Le finestre, sono delle vere e proprie feritoie, strette, e lunghe.
Le mensole in pietra lavica, che notate in alto, anticamente sorreggevano dei tavolati in legno, su cui si trovavano le armi pesanti, usate contro le navi nemiche.
Oggi, la torre, ospita una sala del Museo Archeologico di Naxos.

Vi sono esposte, numerose ancore, macine in pietra lavica, e anfore, che contenevano alimenti, vino, e olio.
Queste anfore, sono di epoche diverse, in comune, hanno la forma allungata, perché erano incastrate l'una con l'altra, dentro la stiva delle navi.
Tutti questi reperti, provengono dai numerosi relitti, affondati nei secoli, nelle acque di Naxos.

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