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LE FOTO STORICHE DI CASTELL'UMBERTO

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Foto di Oggi CASTELL'UMBERTO - STORIA E DESCRIZIONE DELLA CITTA' Foto di Ieri

Castell'Umberto sorge in collina a 651 metri sul livello del mare in provincia di Messina; ha una superficie di 1.142 ettari. Il paese, che conta circa 4000 abitanti, è caratterizzato dalla presenza di diverse borgate (o frazioni); tra di esse da segnalare Sfaranda, San Giorgio - Cammara e il Vecchio Centro. Anticamente  era chiamato Castania, nome che mantenne fino agli inizi del XX secolo. Nel 1931 il vecchio paese venne abbandonato in seguito al verificarsi di numerose frane e fu ricostruito poi più a monte prendendo il nome di Castell'Umberto in onore del Principe Umberto. La fondazione del nuovo centro trae i suoi spunti dall'esigenza di accogliere i superstiti della vecchia cittadina.
Castell'Umberto è un centro che riesce a coniugare molto bene le attività agricolo - artigianali e turistiche. I maggiori prodotti agricoli sono le olive, le nocciole, i cereali, gli agrumi e l'uva.
Riguardo l'artigianato, di rilevanza sono le belle sono le sculture in marmo e in pietra realizzate dai maestri del luogo. Un esempio di lavorazione della pietra, è la fontana che 2001 ha arricchito il patrimonio artistico di Castell’Umberto. Altre attività artigianali da segnalare sono la lavorazione del ferro e del legno.
L'ambiente incontaminato, poi, lo rende molto appetibile ai turisti che qui vi giungono, numerosi nel corso dell'anno.
Particolare interesse architettonico rivestono la Chiesa Madre, che conserva all'interno due statue di Antonio Gagini (1526-1532), il Castello Normanno e la cinquecentesca Chiesa di S. Francesco l'unica aperta al culto. Delle antiche strutture monastiche originariamente annesse al tempio permangono la vicina fontana, un'edicoletta e la cosiddetta casa di S. Vincenzo, attualmente adibita a magazzino. La chiesa è affiancata da una bellissima torre campanaria che, oltre a rivestire un importante interesse storico ed architettonico, si configura quale elemento caratterizzante del paesaggio.
Da sottolineare anche i resti del castello di Sollima, ubicato alla confluenza dei torrenti S. Domenico e Castello la cui nascita sembra risalire al secolo XIII. Tale storica struttura è allo stato ruderale: rimangono soltanto il mastio centrale ed alcuni tratti di mura delle carceri sotterranee, da cui deriva il toponimo sotto la currula della vicina strada. Ubicato in posizione dominante rispetto all'abitato, esso, costituisce un polo visivo di ragguardevole interesse  anche sotto il profilo paesaggistico.
Nel complesso, il paesaggio è reso suggestivo dall'ampia panoramicità che si gode dalle zone più elevate del versante, da dove si può spaziare lungo tutta la valle del Fitalia dalle cime alte dei Monti Nebrodi alla costa del mar Tirreno.
Suggestiva risulta la lussureggiante vegetazione della vallata, nella quale spicca una fitta macchia mediterranea di alta collina che presenta già caratteri tipici dei boschi presenti in estensione alle quote più alte.
Uno degli scorci paesaggistici più suggestivi della zona è costituito dai monumentali ruderi del convento di S. Vincenzo e della chiesa di S. Barbara, dove in primavera le nude pareti rocciose che li attorniano si colorano di essenza spontanee tra cui risalta la viola mammola. Le rocce sono una quinta scenica naturale contro cui si staglia il campanile della Chiesa, colorato da una slanciata guglia vivacemente policroma.
Sotto il profilo panoramico riveste una rilevantissima importanza il belvedere di San Nicolò a strapiombo sulla vallata, da cui si gode l'ampio scenario da esso offerto.
Mediante l'adozione di colture agrarie tradizionali e l'uso di terrazzamenti sostenuti da muretti a secco, l'intervento antropico si è armoniosamente inserito nell'habitat naturale, costituendo con esso un unico ed inscindibile contesto agrario storicizzato.
L'epoca di fondazione dell'antico centro urbano, abbandonato definitivamente nel 1931 in seguito al verificarsi di numerose frane, è incerta ma sicuramente antecedente all'anno 827, anno in cui le fonti archivistiche ne attestano l'esistenza, riportando la denominazione Quastania.
L'impianto urbanistico di età pre-normanna, pur se depauperato dalle frane che hanno interessato l'area, rimane ancora leggibile nell'interessantissima e caratteristica viuzza a gradoni che conduce alla chiesa di S. Nicolò di Bari. L'esistenza dell'edificio chiesastico è accertato all'anno 1178, tuttavia per la peculiarità stilistiche e costruttrive, esso è riconducibile ad un'epoca anteriore.
L'espansione tardo medievale, verosimilmente coeva all'edificazione del castello di Sollima, viene invece identificata alla chiesa di S. Barbara ed al complesso domenicano dedicato a S. Vincenzo Ferreri.
Da non dimenticare anche il "Parco Ecologico" posto a monte del paese, dal quale dista circa 2 chilometri. Il Parco offre meravigliosi panorami e spazi verdi. Quì si possono apprezzare gli ampi spazi di natura incontaminata cui si intersecano strutture ideali per una vacanza rilassante ed allo stesso tempo allegra. E' un sito ideale per passeggiate ecologiche e cavalcate. Facile diventa anche preparare allegre scampagnate grazie alla presenza di tavoli e barbecue.
Merita una visita il laghetto, con una fauna molto ricca, cigni, papere anatre; qui con un po' di fortuna è possibile ammirare anche qualche esemplare di uccelli migratori che si fermano a ristorarsi. Nel laghetto  è possibile praticare anche la pesca sportiva.
Completa il parco un galoppatoio con annesso maneggio di proprietà del comune, alcuni esemplari di cervi e daini e  un campo di tiro al volo (di regola aperto ogni sabato pomeriggio).
Fonti cui sono state tratte le sopra riportate notizie su Castell'Umberto:

1) Relazione dell'Architetto B. Poletti - Decreto Assessoriale 3 febbraio 1996;
2) Sito istituzionale del Comune di Castell'Umberto www.comune.castellumberto.me.it
EVENTI ANNUALI MANIFESTAZIONI ESTIVE
  ESTATE 2007

Castell'Umberto - storia e descrizione della città
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