S. Salvatore di Fitalia è uno dei centri
collinari facente parte della zona dei Nebrodi ed è situato a circa 600
metri s.l.m. L'estensione territoriale è delimitata dai torrenti Galati e
Tortorici che confluendo in località "Due Fiumare" danno origine al Fitalia
o Zappulla.
In territorio si articola in diverse contrade o frazioni: S.Antonio, Mallina,
Dovera, Grazia, Scrisera, S.Adriano, S. Biagio, S.Lucia, Pagliazzo e Bufana.
Per la sua naturale configurazione geografica il
territorio di Fitalia, delimitato dai confini delle due fiumare, controllava
l'accesso dal mare verso le origini interne ed era il punto chiave per le
comunicazioni mediante torri di avvistamento; pertanto assolveva alle due
importanti funzioni di comunicazione e di difesa, era naturale di
conseguenza la sua vocazione a sito abitativo privilegiato, punto di
confluenza e del commercio per tutta la regione interna.
Le prime notizie storiche sul castello del SS.
Salvatore risalgono al 1094, quando il Conte Ruggero di Calabria e di
Sicilia donò, ma non fondò, sia il Castello di Fitalia che quello del SS.
Salvatore al Monastero di S. Bartolomeo apostolo di Lipari, fondato dallo
stesso Conte nel 1088.
Durante il periodo normanno, il territorio di
Fitalia venne diviso in cinque parti, di cui tre quinti vennero assegnati
alla giurisdizione feudale del vescovo di Patti e i due quinti
all'arcivescovo di Messina e al Monastero delle Benedettine del Santissimo
Salvatore di San marco. Solo nel 1828 il territorio venne assegnato
interamente al Vescovo di Patti.
verso la fine del XVI secolo si ha l'esodo degli
abitanti del territorio di Fitalia verso la nuova terra del SS. Salvatore,
il cui castello sorgeva su una elevazione naturale in una striscia di terra
pianeggiante.
Il nome originario del paese era Santissimo Salvatore , modificato
nel 1863 in San Salvatore di Fitalia dal nome del vicino torrente
Fitalia, che in lingua greca significa "piantagioni".
La Chiesa Madre è quella basilicale di San Salvatore di origine normanna e
costruita nel 1515. Recenti restauri hanno portato alla luce la struttura
cinquecentesca della chiesa a tre navate separate da colonne in pietra
arenaria che sostengono archi a sesto acuto. I bei capitelli sono scolpiti,
secondo canoni iconografici tipicamente medievali, a motivi vegetali e
antropomorfi; il capitello della prima colonna a destra, con l'iscrizione
che riporta il nome del lapicida che realizzò le sculture, è scolpito con
una particolarissima sirena bicaudata. Da ammirare inoltre, nella navata
destra, la dolce Madonna della Neve di Antonello Gagini (1521) e, all'altar
maggiore, una pregevole statua lignea del Salvator Mundi
(1603) rappresentato nel momento della Trasfigurazione. La Chiesa è
stata riaperta nel 1995 ed in quella occasione (inaugurazione) il Vescovo
Ignazio Zambito vi ha portato le reliquie di alcuni santi.
Di notevole interesse storico, nonché di grande richiamo religioso per tutto
il comprensorio dei Nebrodi è il Santuario di San Calogero, restaurato nei
primissimi anni del secolo. L'altare maggiore si eleva su cinque gradini di
marmo ed ha la base fregiata di figure allegoriche, incise in bassorilievo
di colore bianco. Ai lati dell'altare ci sono due angeli di gesso e, sopra
altri tre gradini, si erge il Tabernacolo in legno dove è situata la statua
del "Santo Eremita". Questo Tabernacolo ha una conformazione "a tre ripiani"
in legno, nel primo ripiano (in centro), c'è il simulacro della Madonna
Bambina, ed ai lati figure di santi; nel secondo ripiano (in posizione
centrale), c'è la statua di San Calogero, ai lati la cerbiatta che lo
forniva di latte ed il cacciatore. Il terzo ripiano è a forma di cupola
sormontata da una croce. Particolare di quest'altare, alto più di dieci
metri, è la botola che si trova nel suo interno, che serve, mediante
apposito congegno, a far salire e scendere il santo dalla sua cappella.
E' proprio grazie a San Calogero che il paese di San Salvatore di Fitalia è
conosciuto e visitato da tutta la gente del comprensorio. Infatti il Santo
miracoloso, che è anche il "Patrono" del paese, è meta, ogni anno, di
numerosissimi fedeli provenienti da tanti paesi limitrofi, che per il culto
del "voto" vengono a venerarlo ed ad omaggiarlo di numerosi doni, molti dei
quali conservati all'interno del Museo delle tradizioni popolari. La festa
di San Calogero si tiene, ogni anno, dal 19 al 21 Agosto. Il Santo, inoltre,
viene portato in processione anche il 5 Febbraio ed in tale occasione viene
temporaneamente trasferito nella Chiesa Madre di San Salvatore; viene, poi,
riportato nella naturale ed usuale sede del Santuario, la domenica
successiva.
Da non dimenticare anche la piccola chiesetta di S. Adriano situata nella
omonima localita'. |